Affonda nelle radici della storia di due secoli la presenza di Cà Berti a Levizzano Rangone, Comune di Castelvetro, una delle “Città del vino” italiane di origine etrusca e sede del più antico castello della zona preappenninica modenese.
Da ben cinque generazioni, infatti, la famiglia Vandelli cura con amore e competenza professionale il proprio podere adagiato sulle suggestive colline, a 220 metri di quota sul livello del mare: 30 ettari coltivati a frutta e a vite di ottima qualità intervallati da filari di cipressi e cespugli di rose.
Faustino Vandelli, capostipite della famiglia, inizia la sua attività come allevatore nel 1860 e saranno i suoi figli Gisberto, Faustino, Adolfo ed i suoi nipoti Gianmatteo, Simone e Veronica ad occuparsi del podere, a fare crescere questa azienda che a pieno titolo si inserisce tra le più qualificate nella storica zona modenese vocata alla produzione del Lambrusco Grasparossa.
Un risultato che i Vandelli hanno ottenuto con la caparbietà tipica di chi ama la terra e il proprio lavoro. Con gli anni l’allevamento della particolare razza delle vacche bianche diede sempre più spazio alla frutticotura e, successivamente, alla viticolura.
Nel dopoguerra, il flagello della filossera della vite impose nuovi cambiamenti con la messa a dimora dei vitigni americani inattaccabili dal male e via via dei vitigni del lambrusco; le vecchie tirelle sostenute dagli olmi furono sostituite dai moderni impianti del tipo Bellini; il primo vino in bottiglioni prese la strada del bolognese dove si utilizzava per tagliare Sangiovese e Barbera.
Un risultato che i Vandelli hanno ottenuto con la caparbietà tipica di chi ama la terra e il proprio lavoro. Con gli anni l’allevamento della particolare razza delle vacche bianche diede sempre più spazio alla frutticotura e, successivamente, alla viticolura.
Nel dopoguerra, il flagello della filossera della vite impose nuovi cambiamenti con la messa a dimora dei vitigni americani inattaccabili dal male e via via dei vitigni del lambrusco; le vecchie tirelle sostenute dagli olmi furono sostituite dai moderni impianti del tipo Bellini; il primo vino in bottiglioni prese la strada del bolognese dove si utilizzava per tagliare Sangiovese e Barbera.
Lungimiranti e determinati i Vandelli furono tra i primi ad imbottigliare il Lambrusco Grasparossa, un vino non più da taglio ma con una propria dignità e un proprio valore oggi riconosciuto a livello europeo e, giustamente, tutelato dal marchio D.o.c.